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Diceva Alexander S. Neill (scuola di Summerhill):“La gente mi chiede continuamente:” ma come potranno i vostri allievi adattarsi alle porcherie della vita?”. Io spero che questi ragazzi liberi saranno i primi ad abolire le porcherie della vita!”.

Alcuni motivano la durezza di un certo modello di insegnamento , con la necessità di preparare sin da piccoli i bambini a fronteggiare un mondo infingardo, agonistico, a volte crudele e spietato…
La nostra pratica, a scuola (nel senso che è teoria messa in pratica con la massima convinzione e continuità possibile) , mira a far crescer i bambini in un ambiente solidale, aperto, accogliente, in cui ognuno cerca persegue favorisce il più possibile il bene proprio INSIEME agli altri, INSIEME a quello degli altri.
Non significa vivere sulle nuvole e lontani dalla realtà , ma prendere coscienza delle storture del mondo, confortati da un ambiente solidale.

Ai nostri bambini non nascondiamo le ingiustizie del mondo:
mentre spieghiamo le guerre puniche o la conquista della Gallia da parte di Giulio Cesare, parliamo dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi, lo studio delle guerre mesopotamiche di 6000 anni fa ci permette di parlare del saccheggio continuo di risorse a scapito delle popolazioni povere per concedere a noi il lusso di sperperare e vivere al di sopra delle nostre possibilità, discutiamo dell’assurdità del nostro sistema , per cui , ANCHE quando protestiamo per qualcosa di giusto, o mandiamo mail per cause nobili o umanitarie, o andiamo a manifestare…. lo facciamo usando risorse che provengono da aree poverissime, spogliate delle risorse di cui la Natura le aveva dotate…

Tutto ciò lo facciamo senza metafore e senza nascodere le brutture dietro a favolette, ma spiegandolo con termini rispettosi della crescita emotiva dei bambini in modo che possano sviluppare compassione profonda, percepire l’altro come un potenziale ALTRO SE’…
Gettiamo semi in terreni fertili, lasciando ad ognuno la possibilità di svilupparsi in libertà

Cerchiamo di suscitare interrogativi, impegnandoci con loro a trovare soluzioni, a volte proponendo i nostri comportamenti , non come esempi da seguire ma come eventi di cui tenere conto.

Ognuno poi, pian piano troverà la propria strada

I nostri bambini (e noi stessi con loro) sono privilegiati perchè tutti noi viviamo relativamente in pace e in abbondanza (grazie ad un sistema economico discutibile)… lo sanno , glie lo diciamo, lo sperimentiamo e lo dimostriamo…

Per tornare al tema principale: loro sanno benissimo che altrove ed in altri momenti verrà chiesto loro di studiare mnemonicamente, o di tracciare le linee di undisegno nel modo e con la procedura preferita dall’insegnante e guai a discostarsi, che la loro fantasia o opinione viene relegata a contorno di una prestazine regolare e puntigliosa…
non lo nascondiamo , così come non nascondiamo loro quel che sta dietro all’etichetta made in china delle loro scarpette sgargianti all’ultima moda…
semplicemente cerchiamo di fare in modo che possano crescere ad occhi, cuore e mente aperti e strettamente connessi… in modo da avere strumenti intellettivi, empatici e morali per fronteggiare difficoltà , ingiustizia e solitudine.
Un po’ come i giardinieri che quando la  piantina è ancora tenera , la proteggono, eliminando i parassiti, e se è il caso mettono di fianco anche un rametto per permettere di crescere piante robuste ed autonome!

Se il mondo ha delle ingiustizie è anche perchè i bambini crescono nell’aridità e nell’ingiustizia, se gli studenti si devono “guardare le spalle ” dai loro insegnanti e dai loro compagni e non li percepiscono come compagni di strada, da grandi, non avranno compagni e colleghi , ma nemici da battere e sopraffare, non avranno superiori visti come esempi , ma dei capi da “fregare”.

Se vogliamo una società più giusta e solidale , dobbiamo iniziare con una scuola più giusta e solidale

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